Stefano Makula “Ero morto ma un angelo mi ha salvato”

Stefano Makula “Ero morto ma un angelo mi ha salvato”

Dopo l’incidente, hai più percepito nella tua vita la presenza del tuo angelo custode?

Si certo, la mia vita è sempre molto avventurosa e se non ci fosse stata la presenza del mio angelo custode non credo che sarei ancora qui a parlare.

 

Com’è cambiata la tua vita?

La mia vita è cambiata moltissimo dopo queste esperienze sono più che certo che questa vita è un passaggio ma la vera vita continua per cui non c’è nessun motivo di affannarsi o di avere paura del dopo.

 

Hai avuto la grazia d’incontrare Giovanni Paolo II. Cosa ti ricordi di quel giorno e di quel momento?

Giovanni Paolo II nella mia vita e nella mia famiglia ha avuto una certa importanza.

Mio padre era il fotografo non ufficiale del Papa, essendo apolide ungherese fuggito in Italia, lavorava per il fotografo ufficiale del Papa anche se le foto le faceva lui.

Quando ancora Giovanni Paolo II era un semplice sacerdote ed arrivò in Italia, mio padre fu il primo a scattargli una foto.

Ho avuto sempre una grande ammirazione per lui, e quel giorno ricevette noi come Federazione di Atleti, a Piazza San Pietro, a 50 mt di distanza da lui, sentivo delle vibrazioni e delle energie incredibili.

Volevo dire che comunque tutte queste esperienze da agnostico che ero, mi hanno convertito all’amore di Dio.

Quando tutto sembrava finito nella mia vita, Dio mi ha sempre aiutato.

Servizio di Rita Sberna