Santa Edvige e gli altri: tutti gli “amici in Cielo” di Karol
Ultima ma non ultima tra i santi ispiratori del pontificato wojtylano è Santa Faustina Kowalska (1905-1938). Per un destino provvidenziale il monastero di suor Faustina era situato a Łagiewniki, non lontano dalla fabbrica della Solvay in cui il giovane Karol lavorò nei suoi anni seminariali e preseminariali. Lui stesso si fermava spesso a pregare in quel monastero prima di andare a lavorare. Ciò che accomuna Faustina Kowalska e Giovanni Paolo II, oltre alla santità e alla nazionalità, è il loro strettissimo legame con la storia del XX secolo, sui cui orrori, si stagliano i raggi del Gesù Misericordioso, apparso alla mistica di Łagiewniki, ordinandole di far costruire un santuario e di istituire la solennità liturgica della Divina Misericordia, che fu poi fissata alla prima domenica dopo Pasqua. La Provvidenza volle che la Divina Misericordia fosse festeggiata per la prima volta domenica 3 aprile 2005: la sera prima, ai vespri di quella solennità, alle 21.37, il grande papa polacco nasceva al Cielo, tra le lacrime di migliaia di pellegrini giunti a San Pietro per salutarlo l’ultima volta.
A noi, uomini del XXI secolo, Santa Faustina e San Giovanni Paolo hanno trasmesso l’eredità spirituale della Divina Misericordia – concetto peraltro che ben si amalgama con i pilastri e gli obiettivi dell’attuale pontificato di papa Francesco e in particolare con il giubileo straordinario conclusosi un anno fa – perché imparassimo “a conoscere sempre meglio il vero volto di Dio e il vero volto dei fratelli”, lasciandoci così, “implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo” (omelia per la canonizzazione di Santa Faustina Kowalska, 30 aprile 2000).