Paolo Bonolis e la sua prozia quasi beata
La visione della prostituta
Fondamentale è stata nella sua vita, la visione di una prostituta avvenuta d’innanzi al padre, tantè che giunta in età adulta decide di dedicarsi a queste donne restituendo loro, la dignità perduta.
Nel 1957, a seguito della legge Merlin, che prevede la chiusura delle case chiuse, apre a Montano Lucino un centro di accoglienza per ex prostitute, la Casa di Orientamento Femminile “Maria Assunta”; seguono la Casa San Paolo a Vedano al Lambro, la Casa Maria delle Grazie vicino a Lecco e la Villa Salus a Lenno in provincia di Como.[2] Nel 1962 fonda l’associazione (oggi Fondazione) Amicizia; contemporaneamente, tra gli anni ’50 e ’60, Adele insegna religione presso il Liceo Ginnasio Giovanni Berchet di Milano. In quel ruolo, Adele, che era nel frattempo arrivata a laurearsi anche in medicina, non si sottrarrà mai alle domande dei suoi allievi. Si ricordano di lei anche le argomentazioni scientifiche circa la possibilità di partenogenesi della Madonna.
Nel 1976 Adele viene operata all’intestino per un tumore e muore l’11 agosto del 1980.
Sono nate molte case e centri di accoglienza per prostitute grazie alla missione di Adele.
La causa diocesana del processo di beatificazione della serva di Dio Adele Bonolis è aperta.
In ricordo della zia, Paolo Bonolis ha chiamato la figlia Adele avuta con la moglie Sonia Bruganelli.
Rita Sberna