Nazzareno Bellocco ‘Gli amici di Sam e Natuzza Evolo’
Nazzareno, nel mese di agosto del 1997, andasti in vacanza con la tua famiglia al sud. Il tuo desiderio era quello di andare a trovare Natuzza, presentandole la tua famiglia. Mentre eri in vacanza, una notte facesti un sogno… Puoi raccontarcelo?
Si esattamente. Vorrei precisare che prima di andare in Calabria, mi fecero una richiesta cioè quella di trovare un veicolo, un piccolo furgoncino per portare i pasti e i viveri agli anziani.
La Fondazione aveva come esigenza quella di servire anche le altre persone attorno al paese. Con molta semplicità e facilità, trovai questo veicolo e cominciammo a prepararlo; era proprio adatto e lo feci consegnare ad un amico che scendeva anche lui, per le vacanze in Calabria.
Successivamente ad agosto, scesi anch’io in Calabria con la mia famiglia. Sapevo che anche Natuzza, desiderava ringraziarmi per l’utilità di questo veicolo, purtroppo trascorsero 20 giorni di vacanza e per vari motivi, non riuscii ad incontrare mamma Natuzza.
All’ultimo giorno di vacanza, durante la notte feci un sogno in cui sognai mamma Natuzza. La vedevo lucidamente, era seduta su una seggiola vicino a mio figlio. Mi sentii di farle tante domande e lei mi diede risposte abbastanza chiare.
Mi disse di pregare in famiglia, di insegnare i miei figli a pregare e di non temere per le mie preoccupazioni ed ansie professionali.
La mattina della partenza, ero sconvolto, pensavo ancora a quel bel sogno e mi chiedevo come facesse questa umile donna a darmi delle risposte di cose che mi riguardavano e che nessuno ne era al corrente, lei invece si.
Tornai a Como, senza averla potuta incontrare ma avevo sempre questo desiderio. Così a dicembre partii nuovamente per la Calabria con mio fratello Tullio.
Ebbi un colloquio con mamma Natuzza che mi disse che quella notte, non era con me in sogno ma si trovava in bilocazione.
E’ stata una grazia per me, e questo mi lega tantissimo ancora a lei e all’opera che continuo ancora oggi, nel portarla avanti facendo quello che posso, con il suo esempio.
C’è un piccolo aneddoto della vita di mamma Natuzza che in pochi conoscono. Sei riuscito a far conoscere ed incontrare Natuzza con la veggente Marija di Medjugorje. Ci racconti quest’incontro?
E’ un ricordo personale che a distanza di 5 anni, mi sento di condividere.
Marija Pavlovic si trovava a Cassano allo ionio per una testimonianza, ed io mi trovavo in Calabria per quell’occasione.
Conoscendo Marija, le dissi che avevo il piacere di farle conoscere mamma Natuzza e lei naturalmente mi disse subito di si. Così prima di andare all’aereoporto di Lamezia Terme, andammo velocemente con Marija a Paravati e ci fu un incontra tra mamma Natuzza e la veggente di Medjugorje.
Ci fu un grande abbraccio tra le due donne e parlarono per un quarto d’ora in un colloquio privato. Poi purtroppo a novembre dello stesso anno, mamma Natuzza è partita per il cielo.
Mamma Natuzza diceva sempre di aumentare i cenacoli di preghiera, era la Madonna stessa che lo diceva a Natuzza. Oggi ci sono migliaia di cenacoli che seguono il suo esempio.
“Chi semina per se stesso perderà tutto… chi semina per condividere con gli altri avrà un grande raccolto”. Associazione Gli amici di Sam.
Servizio di Rita Sberna