Mons. D’Ercole “Noi terremotati delle Marche siamo stati abbandonati”

Mons. D’Ercole “Noi terremotati delle Marche siamo stati abbandonati”

Ci potrebbe essere il rischio per un terremotato o per una persona lontana da Dio, nel leggere affermazioni in cui si associa il terremoto ad un castigo, che si allontani di più dalla concezione di amore di Dio, non le pare?

Ripeto che non si può dire che il terremoto è un castigo di Dio perché il terremoto è un fenomeno normalissimo della terra e non va assolutamente legato in questo modo perché altrimenti siamo fuori strada.

 

Dopo i vari terremoti, girano sul web profezie date ad alcuni veggenti in cui la Madonna annuncia terremoti in largo anticipo. Davanti a questi eventi come dobbiamo comportarci?

Le profezie e le previsioni possono avere una loro importanza, ma per una persona che crede l’unica cosa che conta è sapere che siamo continuamente non sotto lo sguardo di Dio ma nelle sue mani e la cosa importante è rimanerci nelle sue mani perché qualsiasi cosa possa accadere, se un cristiano è nelle mani di Dio sa di essere protetto, accompagnato e sa che si realizza tutto per il suo bene.

Credo che bisogna crescere nella fede e non abbondare nella ricerca di profezie e previsioni ma abbandonarsi nella volontà di Dio. Oggi essere cristiani significa riscoprire la fede e davanti a fenomeni come il terremoto ci si domanda sempre cosa ci sarà dopo e come affrontare il dopo la morte.

Le disgrazie, gli uragani, gli incidenti ci portano a riflettere sulla precarietà della vita e sul fatto di essere nelle mani di Dio. Tutto avviene per amore di Dio.

 

Vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera, stiamo vivendo un periodo difficile.

C’è tanta gente impaurita e terrorizzata, c’è chi dorme nelle macchine. Vi ringrazio e ringrazio soprattutto chi ci aiuta. Abbiamo bisogno di un grande sostegno morale e spirituale.

La fede ci dà molta speranza ed è la nostra vittoria insieme alla morte e alla Risurrezione di Gesù.

 

Servizio di Rita Sberna