Il medico dell’equipe che effettuò gli esperimenti sui veggenti di Medjugorje

Il medico dell’equipe che effettuò gli esperimenti sui veggenti di Medjugorje

Da persona cristiana, Lei crede alle apparizioni della vergine Maria a Medjugorje?

Non trovo seri motivi per non crederci. In tutta la storia della salvezza Dio ha cercato e stabilito la comunicazione, il collegamento con la sua creatura con l’aiuto di apparizioni e visioni. Questa forma di comunicazione è adeguata alla struttura fisico-spirituale dell’uomo anche in epoca di razionalismo e di avanzate tecnologie. Possiamo interpretare il fenomeno Medjugorje in diversi modi, ma l’onestà intellettuale ci impone di interessarci alla “verità” di  questo evento alla luce della rivelazione, della mistica, delle esperienze soprannaturali e anche alla luce di tante altre esperienze simili, in altre circostanze o in altre comunità di fede. E tutte mi sembra concordino nel far ritenere le apparizioni, come dice Karl Rahner, una delle teologie più alte dell’età moderna, in grado di  rinfocolare  la fiamma della vita spirituale e come tali da inserire nell’ambito della dimensione mistica  della Chiesa che può trarne un impulso molto forte e positivo per la vita spirituale dei credenti  se, come nel mondo di oggi, essa appare inaridita per l’apostasia dilagante. Ne dovremmo trarre con S. Paolo la famosa ammonizione: “ Non spegnete lo Spirito! Non disprezzate le profezie! Esaminate ogni cosa e tenete cio’ che è buono” ( 1 TS 5, 19-21).

 

Dopo più di 30 anni di apparizioni a Medjugorje (anche se ancora la Chiesa non ha espresso un giudizio), si può parlare di carisma profetico?

 Si, secondo me si può parlare di carisma profetico. Maria nei suoi messaggi ha ripresentato le verità fondamentali della Fede, ha mostrato ai veggenti il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno, come testimoniato continuamente dagli stessi, ha coinvolto un’ intera parrocchia in questo cammino di rinnovamento della Fede facendosi guida e maestra di una intera generazione, puntando sulla preghiera, sulla Parola di Dio, sui Sacramenti, sul digiuno e sulla penitenza richiamati instancabilmente nei suoi messaggi prima settimanali poi mensili, per portare tutti alla santità attraverso l’offerta della propria vita come eucaristia vivente. Questo il vero traguardo cui la Madonna vuole portare quanti  l’hanno accolta riconoscendola come Madre di Dio e di ogni uomo, attraverso la via dell’elevazione alla contemplazione di Dio, che esige un’ascesi personale e comunitaria con lo sguardo rivolto alla Patria vera che è quella del Cielo come scrive S. Paolo. L’incontro con Cristo Suo Figlio oggi è il dono che Maria facilita  a chi lo chiede con cuore aperto, ripetendo con ciascuno quella “visitazione” inaugurata con Elisabetta 2000 anni fa. Maria come sempre ci porta Cristo e ci porta a Cristo perché il combattimento individuale di ogni giorno per vincere il male, per far morire l’uomo vecchio, corruttibile che è in noi, ci conduca alla trasformazione nell’uomo nuovo, risorto. Sono i frutti di questa risurrezione individuale che potranno cambiare le sorti dell’intera creazione fino alla realizzazione dei “nuovi Cieli e della nuova Terra” di cui parla l’Apocalisse.

Dopo il dispiegamento dei 10 segreti annunciati a Medjugorje questo potrebbe essere l’esito del cammino di rinnovamento cui è chiamata l’intera umanità, in quel “tempo di primavera” preannunciato, ove non vi sarà necessità di altre apparizioni (e Maria stessa ha ripetutamente asserito che queste sono le ultime sue apparizioni sulla Terra) perchè allora Cristo sarà Tutto in tutti, finalmente riconosciuto da ogni uomo come “ il Signore”, davanti al quale ogni ginocchio si piegherà “in cielo, sulla terra e sotto terra” come profetizzato nel Vecchio e nel Nuovo Testamento.

Lei fa parte dell’associazione “Amici di Medjugorje di Varese”. Qual è l’obiettivo di tale associazione?

L’obiettivo principale è quello della testimonianza. Non ci siamo riuniti in associazione per favorire qualche forma di fanatismo nei confronti della Madonna ma per farci portatori del Suo messaggio di Pace e di salvezza. In modo particolare attraverso i numerosi pellegrinaggi che organizziamo ogni anno  ci prefiggiamo di favorire l’approccio a Medjugorje senza far leva sullo “straordinario” ma sulla possibilità concreta, per ciascuno che si reca in questo luogo, di fare diretta esperienza di Maria “viva, con la possibilità di intraprendere un vero cammino di rinnovamento interiore purchè ci si accosti al “mistero” Medjugorje con cuore aperto. Nei nostri pellegrinaggi cerchiamo di far sì che chi arriva a Medjugorje si accorga immediatamente che lì davvero il Cielo si è aperto ed è rimasto aperto, dando la possibilità a chi lo vuole di fare un’esperienza di Grazia del tutto particolare, di accorgersi che anche per lui si è accesa una fiammella che, se alimentata,  potrà continuare ad ardere per il resto dei suoi giorni. L’altra iniziativa specifica della nostra Associazione è l’incontro annuale  di preghiera, di una intera giornata, rivolto a tutta la popolazione, che organizziamo a Varese da qualche anno a questa parte, che vede la partecipazione attenta di migliaia di persone (oltre 5000 nell’ultima edizione del 16 febbraio scorso) e che richiama in tutte le sue articolazioni ( preghiera liturgica, rosario, S Messa  e Adorazione eucaristica, testimonianze varie) l’invito di Maria a  mettere Suo Figlio al primo posto nella vita di tutti i giorni.

Per il mestiere che Lei svolge, è importante essere un medico che abbia Fede?

Ritengo di si. Per chi crede non c’è mai una mancanza di vie di uscita dalle situazioni anche più difficili che possono presentarsi nella vita. E davanti a malattie gravi o incurabili i nostri pazienti hanno bisogno di uno sguardo di fede, di un abbraccio che anche attraverso il medico il Signore soltanto sa dare. Il malato sa cogliere benissimo qualunque atteggiamento o parola in grado di suscitare la speranza.

Due sono a mio avviso le condizioni essenziali perché lo Spirito Santo ci possa suggerire la soluzione giusta al momento giusto: la preghiera personale e comunitaria e la perseveranza nella sequela.

La prima è favorita dalla capacità di ascoltare: io trovo che attraverso la preghiera delle Ore del giorno la Parola di Dio ci faciliti questa possibilità.

La perseveranza non è opera nostra, non possiamo perseguirla con le nostre forze: anch’essa è un dono da chiedere insistentemente nella preghiera.