Lo stress può influire sulla vita spirituale

Foto di Mandyme27 da Pixabay

I Padri del deserto parlano di questo, loro avevano dei metodi per combattere lo stress affinchè la loro vita spirituale non ne risentisse.

 

La natura è frutto della creazione di Dio: osservare il cielo, il mare, gli uccelli che volano liberamente, sentire la freschezza dell’aria mattutina, contemplare la natura … aiuta tanto ad entrare in contatto con Dio. Ma ecco che improvvisamente mentre ammiriamo tutte le bellezze del Signore, la nostra mente viene invasata da preoccupazioni e ansie che risultano essere inopportune in quel momento.

C’è un famoso scrittore britannico, C. S. Lewis che dice: “Ci preoccupiamo di ieri. Ci preoccupiamo di oggi. Ci preoccupiamo di domani. Semplicemente ci preoccupiamo”.

Non ha tutti i torti!

Questi pensieri rimangono tali, se non li prendiamo tanto in considerazione, il problema è quando essi prendono il sopravvento, e proprio in quel caso, influiscono sul nostro benessere spirituale creando una forma di stress.

La parola “Stress” non significa semplicemente “preoccupazione” ma ha un significato ben più ampio.

Lo stress è una reazione innata al cambiamento, a tutto ciò che genera instabilità. Lo stress è intimamente legato all’ansia, ma può trasformarsi in un’intensa angoscia, al punto da superare i meccanismi biologici e psichici di autoregolazione.

Può provocare problemi gastrici ed eccesso di peso. Influenza anche la memoria, favorendo i ricordi apprensivi.

Le cellule cerebrali (neuroni) comunicano tra loro mediante “messaggi chimici”, i neutrotrasmettitori. Quando la persona è esposta a livelli esagerati di stress, la comunicazione inizia a deteriorarsi. Quando vengono intaccati i “messaggeri”, soffriamo sintomi come insonnia, dolori generalizzati, depressione e angoscia.

Ecco perchè uno stato di stress influisce anche sulla spiritualità dell’individuo perchè la preghiera si serve della mente, dello spirito e dell’anima, se questi 3 fattori non sono connessi tra loro … la preghiera non arriva nella sua pienezza totale.

E’ vero che lo stress influisce sulla psicologia della persona ma è anche vero che influisce tanto sullo spirito.

“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11, 28). Il Signore manifesta che Dio sta condividendo la nostra vita. Egli ci parla inviando il suo Figlio amato! “Dio non può soffrire, ma può compiacersi”, affermava San Bernardo.

Gli antichi maestri del deserto praticavano la presenza di Dio, la cosiddetta “meme Theos”, che genera serenità, speranza e pace.

I monaci recitavano anche la preghiera del Nome di Gesù: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore”, un metodo di preghiera che aveva, tra le altre finalità, quella di incentivare una preghiera continua e recuperare la consapevolezza dell’amore di Dio, insegnamento primordiale di Gesù Cristo.

Tornando alla contemplazione del creato e della natura, prendiamo esempio da Gesù: ogni volta che doveva pregare si ritirava in un luogo solitario ed entrava in contatto col Padre Suo. Impariamo da Gesù a non essere stressati ma ad avere anima, mente e spirito in connessione tra loro.