La guarigione di Francesco: il miracolo che ha reso beata Madre Speranza
Oggi la vostra famiglia è composta da Francesco Maria, Alina Maria e avete in affido un terzo cucciolo e i nonni materni. Tutto frutto di provvidenza?
Sì, la provvidenza di Dio ci ha arricchiti. Dovevamo vivere chiusi nel nostro piccolo cerchio familiare, invece ha allargato a dismisura il nostro cuore e ha cambiato il nostro concetto di fecondità, non più solo biologica ma anche e soprattutto spirituale. Il nostro terzo cucciolo ha 10 anni, è con noi da sette anni e speriamo di tenerlo con noi ancora per molto molto tempo. Anche lui è arrivato con tante difficoltà e tanta sofferenza. I nonni sono una grande risorsa, potrei dire che senza di loro non potremmo affrontare tutto quello che ci capita nella vita quotidiana. Anche loro sono frutto del grande Amore di Dio Amore Misericordioso
Come famiglia siete legati al Trattato della vera devozione a Maria di San Luigi Maria Grignion de Monfort. Infatti il 28 giugno 2015 vi siete consacrati alla Madonna.
Ma come avviene questa consacrazione?
Dopo una preparazione impegnativa, e con molte apprensioni, tenuta da un sacerdote della famiglia Monfortana, abbiamo fatto la consacrazione. Un passo importante nella nostra vita, che ha sancito il nostro dono a Gesù di tutta la nostra vita attraverso le mani di Maria. Questa offerta ha arricchito ulteriormente la nostra vita.
Il 31 maggio 2014 eravate presenti alla beatificazione di Madre Speranza. Cosa ricordate di quel giorno?
È stata una grande emozione. Nell’aria si respirava la presenza di Madre Speranza. I preparativi erano stati frenetici, c’erano tante cose da fare, il clima calmo e di raccoglimento che caratterizza quel luogo era cambiato, tanta gente aveva cominciato ad arrivare ed assieparsi nella piazza antistante la Basilica, il colpo d’occhio era da togliere il fiato. Nel momento della dichiarazione della beatificazione il nostro cuore esplose di gioia, quando il telo che copriva l’immagine della Madre scivolò via, il nostro cuore si aprì in un inno a Dio, il nostro viso si riempì di lacrime ed un senso di profonda gratitudine invase tutto il nostro essere. Ci ripetevamo quanto fosse stato grande il Signore e quale grazie immeritata fosse essere lì.
Perché consigliate di andare al Santuario dell’amore misericordioso, alla piccola Lourdes?
L’invito che facciamo è quello di non perdere l’occasione di poter assaporare tutto ciò che al Santuario si sperimenta: l’incontro con l’amore Misericordioso di Gesù, l’incontro con Madre Speranza e l’incontro con le piscine. Gesù ci aspetta, ci abbraccia e ci dice: “vieni figlio mio, sono qui” e ci accoglie come un buon Padre ed una tenera Madre, il Santuario è il luogo dove possiamo tornare a stupirci, è un dono straordinario che Lui fa alla nostra storia. Madre Speranza è una mamma che non lascia soli i suoi figli, pur con tanta gente davanti alla sua tomba lei ti parla come se fossi unico, il solo lì presente. Immergersi nelle piscine è un momento di grazia che il Buon Gesù ha voluto per noi, per le nostre sofferenze spirituali e corporali. Lì ci si sente avvolti dalle sue mani. Gesù riempie il cuore e l’anima della sua grazia che non finisce mai.
Qual è il messaggio che ha lasciato Madre Speranza per tutti noi?
“Gesù è per tutti un Padre buono che ci ama con un amore infinito, che non fa distinzioni. Anche l’uomo più perverso, il più miserabile, è amato da Gesù con tenerezza immensa. Gesù è per lui un padre e una tenera madre.”
con questo messaggio il cammino di ogni cristiano è illuminato da una certezza nuova, una speranza: Dio ama ognuno di noi individualmente, esattamente come siamo, vuole solo che noi lo amiamo.
N.B Chi volesse contattare Elena Fossa per una testomonianza in parrocchia o nei gruppi gruppi di preghiera, basta mandare una maila: efossa67@gmail.com
Servizio di Rita Sberna