In Quebec, Canada, hanno vietato l’uso dei respiratori ai malati di Sla e Down

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Se sei malato di Sla o down, in Quebec ti fanno morire! E’ questa la decisione presa dai medici e ospedali dopo aver ricevuto un protocollo dal governo, in completa segretezza, per l’accesso alle terapie intensive che permette in caso di carenza di letti e posti, di negare un respiratore ad una persona affetta da sindrome di down o Sla.

Il documento risale ad inizio aprile ma è stato messo a disposizione del pubblico soltanto una parte.

Solo dopo più di due mesi dopo l’entrata in vigore del protocollo, l’opposizione liberale del Quebec e le associazioni per i diritti dei disabili hanno preso conoscenza dei parametri che permettono ad un medico di scegliere a chi dare la precedenza e a chi negarla.

Il ministro della Salute, Danielle McCann, non ha negato l’esistenza dei criteri di esclusione, sostenendo però che sono applicati solo in situazioni «estreme», che non si sono ancora presentate nella provincia.

Spiega la deputata Jennifer Maccarone, che ha due figli autistici.«Se hai un deficit cognitivo, come la sindrome di Down o un grave disturbo autistico, potresti dover lasciare il tuo posto a un’altra persona»-  Il documento elenca fra i criteri di esclusione «una grave compromissione cognitiva e l’incapacità di svolgere le attività quotidiane e domestiche in modo indipendente a causa di una malattia progressiva», nonché malattie neuromuscolari, come il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica.
«Non escludiamo azioni legali» afferma Anik Larose, direttore esecutivo della Sqdi,  che sottolinea come qualsiasi criterio basato sulla valutazione dell’autonomia funzionale di un individuo, come la sua capacità di vestirsi e mangiare da solo, pone importanti questioni etiche e legali. «Indipendentemente dal fatto che si sia o meno in un’emergenza sanitaria, le decisioni cliniche non dovrebbero mai essere prese sulla base di giudizi di valore sull’utilità sociale di un individuo o su pregiudizi sulla sua scarsa qualità della vita».