“Il cristiano può essere un buon politico se segue una politica di carità”

“Il cristiano può essere un buon politico se segue una politica di carità”

C’e’ qualche articolo religioso che hai scritto nel corso degli anni e che ti ha colpito in maniera particolare per il tema trattato?

C’è ne sono diversi e fanno riferimento tutti ad uno stesso ambito. Gli articoli che mi colpiscono maggiormente e che spesso ho trattato, sono quelli di personaggi della Chiesa Cattolica che si sono distinti per essere stati dei santi ed aver praticato guarigioni inspiegabili, quindi particolari miracoli.

Di fronte alla “notizia” di un fatto inspiegabile sono molto scettico e sono portato ad approfondirli con grande attenzione.

Ti posso garantire che mi sono capitati più casi, ad esempio alcuni inerenti Padre Pio, che ho studiato in modo più approfondito e mi hanno lasciato a dir poco meravigliato: tutt’oggi li ritengo tra i miei articoli più belli che ho sviluppato in questi anni di giornalismo religioso perché sono autentici, veri e soprattutto confortano le tesi che una spiegazione scientifica non è sempre plausibile.

 

Un vero cattolico secondo te, puo’ anche essere un buon politico che porta avanti la sua campagna elettorale in maniera onesta?

Come dicevo, sono convinto che si possano fondere le due cose e sono anche convinto che una nuova frontiera della politica possa incrociarsi con i valori del cattolicesimo. Anzi, ritengo che questa “fusione” sia possibile e debba svilupparsi da qui ai prossimi anni. E’ necessario riflettere su questo tema perché sono convinto che arriverà ben presto una richiesta sempre maggiore, da parte della gente e in particolare dai giovani, di rilanciare una “pulizia” e un’autenticità dei valori cristiani all’interno della politica. Ad iniziare da uno spirito di servizio e una moralità nuova che oggi faticano ad intravedersi. Temi cari al Magistero, che spesso vengono sollevati nelle “lezioni” che ci consegna Papa Francesco.

Valori autentici del cattolicesimo per una nuova stagione della politica.

 

Quale partito politico attualmente, rispetta e rispecchia i valori e il credo dei cattolici?

Questa è una domanda da un milione di dollari! Prima di questa tornata elettorale, ho seguito con attenzione i programmi elettorali che sono stati presentati con le richieste presentate dai diversi partiti. E’ inutile nasconderci: c’è un unico schieramento dichiaratamente cattolico che risponde al nome di Popolo della famiglia. Però ci sono sia nel centro sinistra e sia nel centro destra, cenni a battaglie considerate vicine al mondo cattolico: diversi esponenti del Partito Democratico, Forza Italia o lo stesso capo della Lega Matteo Salvini – che in campagna ha utilizzato il Vangelo come suo punto di riferimento per cercare di coinvolgere un elettorato cristiano – hanno provato a “tingere” di cattolico le rispettive campagne elettorale. Questo per dire che non si possono confinare coloro che si orientano sulla base della dottrina sociale della Chiesa in un unico ambito politico.

Una cosa che penso e che ritengo fondamentale è quella che il vero cristiano, prima di votare, dovrebbe leggere con attenzione tutti i programmi sia del centro sinistra, sia dei partiti moderati di centro, sia del centro destra perché ci sono tematiche inerenti il mondo cattolico, come ad esempio una maggiore tutela per la famiglia  – ad esempio c’è chi ha proposto degli incentivi per stimolare le nascite dei figli che sono in forte contrazione in tutto il paese – oppure la limitazione di alcuni cosiddetti diritti civili come le adozioni omosessuali, e poi valutare secondo coscienza.

Quindi documentarsi sulle proposte di ogni schieramento, valutare la credibilità della proposta e delle persone, e poi votare. Questo è un dovere per ogni cristiano.

Il cristiano proprio in questo deve distinguersi: nell’essere informato, nel capire e comprendere chi effettivamente sostiene quei valori che Papa Francesco ci diffonde in ogni sua uscita pubblica, in linea con il magistero della Chiesa. Non si può adeguare alla massa e votare così come fanno gli altri, magari basandosi su quello che circola su social network o nei tg. Distinguersi dall’andazzo generale, dalla demagogia imperante, per non estingersi.

Servizio di Rita Sberna