Don Giussani: quindici anni in Cielo e una presenza più che mai viva

Don Giussani: quindici anni in Cielo e una presenza più che mai viva

Gioventù Studentesca, sorta nel 1954, prima di assumere il nome di Comunione e Liberazione nel 1969, fu quindi il naturale prodotto di una nuova metodologia educativa: presentare il messaggio cristiano come corrispondente e rispondente ai bisogni che animavano gli uomini, e in particolare i giovani, di oggi, così come animavano quelli di ieri, perché la natura e il cuore dell’uomo sono sempre gli stessi in ogni momento della storia. Anche di fronte allo spartiacque epocale del ’68, Giussani e il suo movimento seppero fare la differenza, incarnando il desiderio di bello, di vero e di giusto che animava quella generazione, rimanendo tuttavia sempre ancorati alla primazia dell’incontro con Cristo, come unica chiave di comprensione del reale. Dinnanzi ai giovani cattolici che prendevano la strada dell’estremismo e della contestazione nichilista, don Giussani commentò: “L’intelligenza della situazione ci è mancata perché Dio non Lo attendiamo giorno e notte”.

Don Giussani è stato un pilastro dell’educazione cattolica nel XX secolo, così come don Bosco lo fu nel XIX, e, prima ancora, San Giuseppe Calasanzio e San Giovanni Battista de la Salle tra il XVII e il XVIII secolo. Riusciva ad attrarre i giovani, perché era in grado di trasmettere loro una certezza circa il significato del vivere. Non si trattava banalmente di insegnare loro dei valori ma, piuttosto, “l’esistenza di un significato ultimo”, perché la fede, spiegava Giussani, deve investire “il soggetto intero” e determinare “la persona in tutto ciò che fa”. L’uomo di fede, secondo Giussani, doveva essere profondamente incarnato e, quindi, profondamente interessato a tutto l’umano, offrendo uno sguardo nuovo su ogni problema. È anche grazie a questo approccio che l’opera di don Giussani e dei suoi figli spirituali ha prodotto risultati mirabili in ogni angolo della terra, dall’opulenta Romagna alle favelas brasiliane, e in ogni ambito dell’umano agire: nella medicina, nella scienza, nell’imprenditoria, nel giornalismo, nella letteratura, nella musica, nel teatro, persino nella gastronomia. Tutti conquistati dall’avvenimento di Gesù che incontra l’uomo non per sottrarlo al suo destino per aiutarlo a incamminarsi verso il destino stesso. L’impressionante successione di opere nate per iniziativa di membri sacerdotali, laici o consacrati di Comunione e Liberazione la dice lunga sull’energia che gli stessi figli spirituali di don Giussani hanno saputo imprimere su ogni realtà che incontravano: la Fraternità San Carlo, il Meeting di Rimini, la Compagnia delle Opere, la Fondazione Sussidiarietà, il Banco Alimentare, testate giornalistiche come Tracce, Il Sabato, 30 Giorni o Tempi. Tutti soggetti in cui, a vario titolo, la presenza discreta ma carismatica di don Giussani era palpabile, senza che lui avesse personalmente fondato né ideato nulla.

Don Giussani insisteva molto sul concetto di cristianesimo come avvenimento e incontro: la chiamata di Gesù a Pietro e ad Andrea, l’incrocio struggente e stravolgente di quegli sguardi, non sono un fatto storico ma qualcosa che ancora oggi rivive ardentemente nel cuore di ogni cristiano, che dà senso al suo io. Per Giussani, il cristianesimo, più che un sistema di pensiero, una dottrina o, peggio, un’ideologia, è un’esperienza. Questo concetto, ormai piuttosto assimilato dal cattolicesimo odierno, ha decisamente fatto scuola, al punto di essere ripreso e riformulato in modo sistematico da papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica Deus caritas est (2006) e poi, in modo più diffuso, da papa Francesco in molte sue omelie e catechesi. Anche San Giovanni Paolo II, in una lettera inviata a don Giussani nel 2002, riconobbe: “Il Movimento ha voluto e vuole indicare non una strada, ma la strada per arrivare alla soluzione di questo dramma esistenziale. La strada, quante volte Ella lo ha affermato, è Cristo… Il cristianesimo, prima di essere un insieme di dottrine o una regola per la salvezza, è pertanto l’“avvenimento di un incontro”.

Don Giussani visse il suo rapporto con i papi, sempre all’insegna dell’obbedienza e dell’affetto filiale. Tuttavia, fu proprio sotto il pontificato di Karol Wojtyla (che si spense poco più di un mese dopo di lui, peraltro anch’egli colpito dal morbo di Parkinson), che il carisma di Giussani e le sue opere spiccarono definitivamente il volo. I due si incontrarono per la prima volta in Polonia nel 1971 e, da allora, l’amicizia e la stima reciproca furono un crescendo continuo. Il sacerdote brianzolo fu ricevuto per la prima in udienza dal papa polacco il 18 gennaio 1979, mentre nel 1982, Giovanni Paolo II, fu il primo e unico pontefice ad essere ospite del Meeting di Rimini, quell’anno giunto alla sua terza edizione. Storica e indimenticabile è l’immagine di Giussani inginocchiato davanti a Wojtyla che lo abbraccia durante la giornata dei movimenti ecclesiali a San Pietro, il 31 marzo 1998.

Questa devozione riverente e affettuosa verso il successore di Pietro da parte di don Giussani e dei suoi figli spirituali, si rinnoverà oggi pomeriggio durante la messa di suffragio, nei quindici anni dalla morte del Servo di Dio. Alle ore 18 di sabato 22 febbraio, sarà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a presiedere la celebrazione eucaristica nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, affinché, secondo le intenzioni, quanti sono “fedeli al carisma di don Giussani nell’appartenenza alla vita della Santa Chiesa”, possano assecondare l’invito di papa Francesco a “seguire Gesù, ascoltare ogni giorno la sua chiamata” che ci raggiunge attraverso i Suoi testimoni”. Altre messe commemorative di don Giussani sono state appena celebrate o saranno celebrate da qui all’inizio di marzo in una trentina di città in Italia e nel mondo.

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Per approfondimenti:
https://www.youtube.com/watch?v=zdhBN69f9mo
https://it.zenit.org/articles/don-giussani-una-vita-diventata-un-opera-d-arte-prima-parte/
https://it.zenit.org/articles/don-giussani-una-vita-diventata-un-opera-d-arte-seconda-parte/
https://it.zenit.org/articles/da-don-giussani-a-papa-francesco/
https://it.zenit.org/articles/comunione-e-liberazione-non-l-ha-fondata-don-giussani/